Made in Italy: Urso, 500 mln investimenti Brasile entro 2010

SAN PAOLO (10-11-2009)–“Nell’ultimo triennio gli investimenti netti dell’Italia in Brasile hanno registrato un trend crescente: nel 2006 erano 127 milioni di euro, nel 2007 164 milioni, lo scorso anno hanno toccato quota 245. E sono convinto che grazie a questa missione di sistema possiamo raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di euro entro il 2010, scalando anche alcune posizioni che ci vedono ora all’undicesimo posto come Paese investitore”.

Lo ha affermato Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, concludendo il seminario sugli investimenti organizzato da Confindustria, Ice e Abi. “Con oltre 300 aziende italiane – ha proseguito – abbiamo una presenza storica della nostra industria in Brasile: dalla Fiat, leader di mercato ed una delle prime 15 aziende del Paese, a Telecom che prevede investimenti di 2,7 miliardi di euro per i prossimi 3 anni che vanno ad aggiungersi ai 9 fino ad ora investiti; come Pirelli che investira’ nel Paese nel prossimo biennio 180 milioni di euro o Saipem che ha in essere un contratto di 50 milioni di euro per l’estrazione di metano nel bacino di Santos”.

La missione di sistema “ha come obiettivo di incrementare gli investimenti soprattutto delle Pmi italiane. Per questo attraverso la Simest abbiamo creato un nuovo strumento finanziario, il fondo di venture capital per l’America Latina a cui possono accedere le nostre Pmi”. Inoltre “guardiamo con estremo interesse anche al Programma di accelerazione alla crescita (Pac) varato dal governo Lula che prevede progetti infrastrutturali per circa 265 miliardi di euro in 3 macro-settori: logistica, energia e infrastruttura sociale e urbana, oltre al settore ferroviario per il collegamento ad alta velocita’ tra Rio, San Paolo e Campinas per il quale l’Italia si candida con la sua esperienza”.

Nel 2008, l’interscambio commerciale tra Italia e Brasile e’ stato di 7,2 miliardi di euro, di cui 3,35 miliardi di esportazioni italiane (componentistica auto, meccanica strumentale, prodotti a media tecnologia, settori del Made in Italy e prodotti agroalimentari di qualita’) e 3,84 miliardi di importazioni (minerali, prodotti agricoli, cuoio, prodotti siderurgici e carta). Nel 1* semestre 2009 c’e’ stata una contrazione di circa il 60% dell’interscambio a causa della crisi economica.