(ANSA) – BERLINO, 11 FEB – BERLINO – E’ molto piaciuto, specie ai compratori internazionali, il film brasiliano “Tropa de Elite” firmato dall’esordiente José Padilha sceso oggi in concorso alla Berlinale.

Venduto nel mondo dalla nuova società dei fratelli Weinstein, costruito come un thriller d’azione dal montaggio nervoso e dallo stile quasi documentaristico, ispirato a fatti e personaggi della cronaca nera brasiliana, il film è stato a lungo e a sorpresa campione d’incasso sul territorio sudamericano negli ultimi mesi del 2007 e arriva a Berlino da autentico outsider ma con la forza immediata di un cinema realistico che mancava da tempo sulla scena mondiale.

In effetti la storia non ha aspetti di particolare originalità con un detective della squadra d’emergenza che, su pressione della famiglia, cerca tra i suoi uomini colui che lo potrà rimpiazzare in prima linea, tra incursioni fra i trafficanti di droga e vere battaglia all’arma bianca sullo sfondo dei disordini delle favelas più povere delle grandi metropoli come Rio de Janeiro.

Il personaggio principale costruisce una storia d’amicizia virile con i suoi due migliori aiutanti e si arrovella sul ruolo del poliziotto onesto nel controverso scenario morale e politico del Brasile di oggi. Sarà costretto a prendere una difficile posizione fra etica personale e opportunità politica.

Ciò che fa di Troupa d’Elite una vera sorpresa è la sua capacità di coniugare i modi del cinema d’azione a un’ambizione tematica più alta e non mancheranno di certo le polemiche sulla violenza delle scene e la dolorosa veridicità dell’ambientazione.

Cineasta formatosi nel documentario, produttore del suo lavoro, Padilha ha mano ferma e credibilità nella messa in scena. Ma beneficia soprattutto di fare oggi da inatteso capofila a un movimento cinematografico assai variegato e originale. Sono molti infatti i film brasiliani, tra fiction e documentario che si annunciano per i prossimi mesi e si avverte ovunque la curiosità e l’interesse per un nuovo cinema brasiliano in grado di conquistare un’attenzione pari all’importanza della nazione.

Tanto è vero che a Cannes si dovrebbe vedere il nuovo film di Walter Salles, per l’autunno si annuncia il nuovo lavoro di Fernando Meirelles e la Festa di Roma conferma che alla cultura brasiliana, tra cinema, musica, letteratura e società dedicherà il suo ‘focus’ annuale.

Warã – Associazione culturale italo-brasiliana – Torino, Italia