E’ andato al duro e spietato film brasiliano “Tropa de Elite” l’Orso d’oro alla 58ma edizione della Berlinale.

Il film brasiliano, firmato da José Padilha, era molto piaciuto a Berlino, sia alla critica che al pubblico e soprattutto agli acquirenti internazionali. Costruito come un thriller d’azione dal montaggio nervoso e dallo stile quasi documentaristico, ispirato a fatti e personaggi della cronaca nera brasiliana, il film è stato a lungo e a sorpresa campione d’incasso in Sud America negli ultimi mesi del 2007 ed era arrivato a Berlino da autentico outsider ma con la forza immediata di un cinema realistico che mancava da tempo sulla scena mondiale.

Tra incursioni tra i trafficanti di droga e vere battaglia all’arma bianca sullo sfondo dei disordini delle favelas più povere delle grandi metropoli come Rio de Janeiro, le scene di violenza nel film hanno scatenato polemiche sulla stampa tedesca. In un’intervista al quotidiano Tagesspiegel Padilha ha difeso la sua scelta artistica nel mostrare “in maniera molto diretta la violenza e la corruzione della polizia” di Rio de Janeiro. “I conflitti violenti in ogni società sono la regola e non l’eccezione” aveva detto il regista contestando l’equazione tra povertà e violenza, poiché “in molte città del mondo c’è più povertà che a Rio e a San Paolo, ma meno violenza. Lo scorso anno i poliziotti brasiliani hanno ammazzato più di mille persone, negli Stati Uniti i morti sono stati 200, ma con una popolazione di 300 milioni di persone”.