Un enorme giacimento di petrolio scoperto dalla Petrobras al largo di Santos

L’ente petrolifero di Stato Petrobras ha scoperto enormi giacimenti di greggio al largo di Santos, sotto una spessa coltre di sale, ad oltre 5.300 metri di profondità. Collocazione un tempo proibitiva per costi e redditività, ma oggi, con la tecnologia, gli scenari sono ben diversi.

“I nuovi giacimenti aprono enormi prospettive ed una nuova gigantesca frontiera di esplorazione – ha detto il presidente della Petrobras, l’oriundo italiano José Sergio Gabrielli – Abbiamo un programma di investimento fra il 2008 e il 2012 di 112,7 miliardi di dollari. Ma, con la scoperta dei nuovi giacimenti, questi investimenti, già corposi, aumenteranno sensibilmente: con ogni probabilità assisteremo al maggior programma di investimenti di un’impresa nel mondo”.

La Petrobras conta di crescere ogni anno del 7% fino al 2015. Le sue riserve sommavano già rispettabili 14
miliardi di barili. Ma ora il volume scoperto solo nell’area di pre-sale chiamata Tupi, all’inizio dell’anno, aggiunge dai 5 agli 8 miliardi di barili alle riserve brasiliane di greggio.

“Abbiamo perforato 18 volte lungo la costa brasiliana che va dallo stato di Santa Catarina a quello di Espirito Santo – ha proseguito Gabrielli – Un’area immensa. Ebbene tutte e 18 le volte abbiamo trovato petrolio: e molto. Nessuno sa al momento il numero di barili di petrolio che troveremo sotto lo strato di
sale. Posso dire che nel Tupi ci sono riserve accertate fino a 8 miliardi di barili: ma cosa ci aspetta nelle altre aree, nei giacimenti Jupiter, Carioca, Ben-te-vi’, Jubarte, Caramba, eccetera nessuno lo sa: ma certamente troveremo molto petrolio”.

Il problema, ora è tirarlo fuori, l’oro nero. Ma Petrobras dispone ormai della più avanzata tecnologia del pianeta sui grandi fondali dell’offshore. Dalle prime scoperte nell’area di pre-sale, alla fine del 2006, e’ stato investito 1 miliardo di dollari per cercare il petrolio con le migliori tecniche in mano all’ente petrolifero brasiliano. Il progetto pilota sull’area Tupi di 1.974 chilometri quadrati iniziera’ il marzo prossimo, e alla fine del 2010 si prevede una produzione iniziale di 100 mila barili e di circa 3,5 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno. Dal 2017 è previsto che la produzione entri al massimo di giri.
Sul Tupi lavora un consorzio formato dalla Petrobras (65%), dalla British Gas (25%), e dalla portoghese Petrogal (10%).

Warã – Associazione culturale italo-brasiliana – Torino, Italia